Gli analemmi presenti sulla grande meridiana della parete sud-ovest sono: uno in ore italiche sovrapposto all’altro in ore astronomiche, ambedue in tempo solare locale vero.
L’altra, preziosissima, sulla parete sud-est, ha i due analemmi italico e babilonico sovrapposti, pure in tempo solare vero.
Nel sistema italico, la lettura delle ore risulta assai difficoltosa, in quanto lo schema è notevolmente diverso da quello in ore astronomiche. In questo antico sistema, usato nel Ticino fino agli inizi dell’800, il termine del giorno e l’inizio del nuovo corrispondono sì alle 24 ma non a mezzanotte, bensì al tramonto del sole. Balza immediatamente all’occhio la conseguente differenza di numerazione delle ore su questi analemmi con la linea del mezzogiorno (segnata con M o frequentemente con una campanella) in corrispondenza delle linee orarie 16-18-20, tale da creare grande confusione all’osservatore occasionale. Nel sistema babilonico, per la verità molto raro nel Ticino, le ore sono pure segnate in tempo solare vero e la lettura merita una particolare attenzione in quanto lo schema è simmetrico al precedente.
In questo sistema, coevo all’italico, il termine del giorno e l’inizio del nuovo, pur corrispondendo alle 24, si identificano con l’alba solare. Di conseguenza la numerazione delle ore assume un andamento curioso, in quanto l’ombra dello gnomone ortogonale sul quadro orario segnerà il numero delle ore trascorse dall’alba, e conseguentemente indicherà la vera lunghezza del giorno. Infatti la linea del mezzogiorno segnata con M, interseca la linea oraria delle 4 circa al solstizio d’inverno, delle 6 agli equinozi e delle 8 circa al solstizio d’estate.
Nel 2000 lo gnonomista Luciano Dall’Ara ha provveduto ad un importante intervento di restauro delle due meridiane.